Anime primavera 2016: la sagra del drop, molto meh e alla fine kaboom!
Il titolo di questo post sembra oscuro ma rappresenta in perfetta sintesi la stagione primaverile del 2016, in cui ho mollato dopo una puntata o poco più un numero di titoli davvero inusuale. Non mi sono sentito neanche di guardarmeli a velocità raddoppiata, come faccio di solito con le serie che seguo per inerzia. Oltre agli anime droppati, ce ne sono stati parecchi che mi hanno fatto a malapena alzare un sopracciglio. Uno, in particolare, si è rivelato molto deludente dopo un inizio spettacolare a livello di storia, ambientazione, disegni e animazione. Pochi titoli davvero degni di nota, per chiudere poi con un vincitore che stacca tutti di lunga misura, anche perché si tratta della seconda stagione di un anime che avevo già valutato positivamente nel recente passato e che è riuscito addirittura a migliorare.
Vi ho incuriosito almeno un po'? Allora tuffiamoci nelle recensioni, cominciando come sempre dal basso. E che basso...
Phantasy Star Online 2 The Animation: Itsuki è un ragazzo nella media, non spicca in nessuna attività particolare ma è abbastanza versatile da essere chiamato da tutti i club scolastici quando hanno bisogno di aiuto. Itsuki non gioca ai videogame, quindi è immune alla moda del momento: Phantasy Star Online. La presidente del consiglio studentesco, che come tutte le presidenti (o quasi) dei consigli studenteschi è bella, ricca, seria, studente modello e noia profonda per chi segue gli anime, obbliga Itzuki a farle da vicepresidente con il compito di imparare a giocare a PSO per monitorarne l'aspetto social e controllare che non sia rischioso per la psiche degli studenti. Un tipico ragionamento della tipica presidente del consiglio studentesco. Fin dalla prima puntata si intuisce che la figa di legno è una giocatrice di alto livello di PSO, il che non fa altro che aggiungere prevedibilità al tutto. Droppato.
Kuma Miko: Machi è una quattordicenne Miko (una specie di sacerdotessa) in un tempio sperduto fra i monti giapponesi. Non ha mai visto il mondo al di fuori del paesello, non ha amici della sua età e ovviamente desidera trasferirsi a Tokyo per frequentare lì la scuola. Natsu, l'orso parlante che la accudisce da quando era bambina, si oppone a questa scelta, formalmente per non farla venir meno al suo dovere di Miko. Per convincerla a desistere, fa di tutto per dimostrarle che la sua conoscenza nulla della società cittadina la metterebbe solo in imbarazzo e la sottopone a prove che in realtà svelano quanto l'orso sappia meno di lei di come funzioni la metropoli. Alla fine si tratta di una serie di sketch più o meno volgari che potrebbero anche essere divertenti ma dopo un paio di puntate stufano.
Netoge no Yome wa Onnanoko ja Nai to Omotta: quattro player di un MMORPG (se state leggendo questo post significa che siete abbastanza nerd da capire cosa significa) decidono di incontrarsi per la prima volta offline, scoprendo di frequentare la stessa scuola e di conoscersi già. Ako, che nel gioco ha chiesto di sposare Hideki (unico uomo del gruppo) si dimostra innamorata di lui anche nella vita reale perché non è in grado di distinguere il confine fra questa e il videogioco. Comincia così la missione di educare Ako e... e niente, a questo punto mi sono stufato e ho droppato la serie.
Unhappy: una scuola di eccellenza accetta solo studenti che promettono di diventare delle cime nel campo artistico e in quello sportivo. Questa regola però non si applica per la classe 1-7, composta unicamente da persone normali, accomunate solo dal fatto di essere in qualche modo sfortunate. Invece di seguire un percorso di studi normale, l'unico compito che viene assegnato agli studenti di questa classe è di sconfiggere la propria malasorte e trovare la felicità. Può esistere una cazzata più grande di questa? INSTANT-DROP! FATALITY!
Seisen Cerberus: Hiiro è l'unico sopravvissuto al tentativo fatto dai suoi genitori di sigillare il malvagio drago Dagan Zot, tentativo fallito a causa di un tradimento. Diversi anni dopo, raggiunge finalmente l'età per mettersi in cammino e cercare vendetta. Fin qua sembrerebbe una storia non originale ma perlomeno guardabile. Hiiro sembra già abbastanza forte per essere un vero protagonista... e invece è un pippone di merda!!! Egocentrico, insopportabile, infantile, ben lungi dall'essere il maestro spadaccino che crede, senza l'aiuto dei suoi compagni di viaggio sarebbe fottuto almeno un paio di volte per ogni puntata. Sperando in un'evoluzione del personaggio, mi sono sciroppato cinque o sei puntate di questo anime, poi non ce l'ho più fatta e ho lasciato perdere.
Endride: dopo aver assistito ad una diffusione sempre più capillare di mentecatti su Facebook che sono sinceramente convinti che la terra sia piatta, mi ritrovo a guardare un anime che invece ripropone un filone complottistico opposto, ovvero quello della terra cava. I protagonisti sono due: da un lato Shun, un quindicenne che vive sulla superficie della terra e che si ritrova teletrasportato al suo interno grazie al potere di una pietra e dall'altro Emilio, sedicenne principe di uno dei regni della terra cava, mondo popolato da magia e razze più o meno fantasy. Anche in questo caso non ci sono motivi per gridare al miracolo ma un po' di curiosità mi ha spinto fino al quinto episodio. Ivi giunto, sono stato vinto da una trama ripetitiva e incentrata sui continui litigi fra i due ragazzi, inutili e bambineschi. La serie conta 24 episodi, quindi non escludo che la storia possa svoltare verso lidi più interessanti ma non ho avuto la forza di dare una chance più seria a Endride. Se qualcuno volesse avventurarsi oltre, lo spazio fra i commenti per farmi ricredere è a vostra completa disposizione!
Dopo ben sei serie droppate, passiamo al centro della classifica...
Flying Witch: Makoto si è appena trasferita dai suoi zii come imposto dal praticantato per diventare strega. Pur non padroneggiando ancora le varie tecniche di magia, si impegna quotidianamente affascinando la piccola cuginetta e godendo del supporto del cugino coetaneo che, incredibilmente, non ci prova con lei. Una serie molto soft, senza una vera e propria trama da seguire, ottima per i momenti in cui volete rilassarvi senza seguire storie impegnative.
Kiznaiver: studenti, compagni di classe che poco si conoscono e ancora meno si sopportano vengono rapiti, narcotizzati, operati e connessi fra loro tramite le ferite. Esatto, avete capito bene: ogni volta che qualcuno di loro si fa male, il dolore viene ripartito fra tutti. Durante la serie emerge come tutta la cittadina in cui vivono sia in realtà nata come esperimento sociale, per provare a costruire una società migliore e più empatica. I personaggi sono un po' troppo stereotipati per una serie che vorrebbe essere profonda ma sconta parecchio la necessità di esaurirsi in una dozzina di episodi, con l'effetto di una perenne forzatura sia sugli eventi che sulla pretesa evoluzione dei protagonisti.
She and Her Cat – Everything Flows: solo quattro episodi, per di più brevi, per un'idea davvero carina. La storia è centrata sul rapporto fra una ragazza e il suo gatto, visto dagli occhi dell'animale. Il gatto, in quanto tale, non capisce il linguaggio umano ma riesce ad interpretare gli stati d'animo della sua padrona riflettendo sulle piccole sfumature del suo comportamento. Una storia di incomunicabile affetto reciproco che merita di essere vista, il che non vi porterà via più di venti minuti totali.
Big Order: dieci anni prima della storia raccontata nell'anime, una misteriosa entità chiamata Daisy compare di fronte ad Eiji promettendogli di esaudire un suo unico desiderio, qualunque esso sia. Non si sa cosa abbia chiesto Eiji ma le conseguenze del suo desiderio hanno comportato un disastro su scala planetaria, dal quale la razza umana è uscita decimata. La premessa è davvero interessante e mi ha spinto a seguire tutta la serie nell'attesa di una figata... che però non è arrivata mai. La storia si sviluppa in modo un po' pretenzioso, sempre sull'orlo delle mezze verità, alla ricerca di come si sono svolti veramente i fatti di dieci anni prima e di chi sono i veri responsabili della "Grande Distruzione". Forse, se avessero deciso di sviluppare il tutto in più di dieci puntate, il risultato sarebbe stato migliore.
Boku no Hero Academia: l'80% della popolazione mondiale manifesta improvvisamente poteri soprannaturali, con la prevedibile conseguenza che qualcuno li usa per commettere crimini ed altri per difendere la giustizia. Con il passare del tempo, i supereroi diventano figure istituzionalizzate e formate all'interno di un'apposita accademia. Fin da bambino, Izuku ha aspettato che si risvegliassero le sue abilità latenti per poter diventare come gli eroi che seguiva con passione. Potete immaginare la sua delusione quando ha scoperto di essere uno dei minoritari "quirkless", ovvero non dotato di alcun potere. Nonostante questo, Izuku continua a coltivare il suo sogno e l'incontro con All Might, il più eroe fra gli eroi, gli darà la possibilità di provarci per davvero. Nonostante sia un puro shonen, quindi una serie dalla trama prevedibile, Boku no Hero Academia presenta un buon numero di personaggi piacevoli nel loro essere variamente estremi, tutti più interessanti di un protagonista che comunque ha i suoi momenti. Se non avete di meglio da fare, dategli una possibilità.
Kabaneri of the Iron Fortress: in un giappone futuristico e cyberpunk, un misterioso virus trasforma gli uomini in zombie. L'unico modo che ha la razza umana per contrastare la conseguente invasione di morti viventi è di rinchiudersi in cittadelle fortificate, comunicanti tra loro solo grazie a treni corazzati. L'impatto sociale è devastante: ogni essere umano porta con sé una piccola carica di esplosivo in modo da suicidarsi facendosi saltare il cuore nel caso venga morso da un "kabane", prima di trasformarsi a sua volta ed attaccare i propri cari. Ikoma è un giovane addetto alla manutenzione dei treni e sviluppa una pistola ad aria compressa in grado di bucare il cuore dei kabane, unico modo per ucciderli. La battaglia di Ikoma, però, è di respiro ben più ampio: la lotta contro gli zombie è innanzitutto una lotta contro una cultura che ritiene normale la morte e il sacrificio di un proprio congiunto, una cultura che ha nella paura uno dei suoi perni. Affiancato da personaggi tagliati un po' con l'accetta ma dalle prospettive interessanti, riesce a salvarsi dal morso di un Kabane e a diventare così un raro Kabaneri, metà uomo e metà non morto. Nonostante salvi di continuo la vita ai suoi compagni di viaggio, la sua condizione lo pone sempre al centro del terrore di tutti.
Belle le premesse, belli i personaggi, bellissimi i disegni e le animazioni... per le prime puntate. Dopo un po', il tutto comincia a scadere parecchio. La storia diventa prevedibile, i personaggi secondari evolvono a salti ingiustificati, la qualità grafica peggiora di puntata in puntata. In conclusione, un vero peccato. Una serie che avrebbe potuto contendersi la testa della mia classifica personale di questa stagione finisce così ad annaspare a metà, lasciandomi il senso di incompiutezza di un'occasione sprecata.
Terra Formars S2: attendevo la seconda stagione di questo anime incentrato sulla lotta fra esseri umani e scarafaggi marziani con trepidazione. Nonostante l'estrema sintesi della trama che ho formulato nella frase precedente, la storia di Terra Formars è davvero carina e la potete trovare scavando fra le recensioni del mio blog. Questa serie però mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, essendo centrata più sulle vicissitudini personali dei molti protagonisti prima della missione su Marte che non sulla guerra che si sta svolgendo sul pianeta rosso. La cosa più degna di nota è che si stanno delineando degli schieramenti fra le fazioni che partecipano alla missione, con l'effetto di creare una guerra intestina fra gli umani, resa non facile dal continuo confronto con scarafaggi che tutto sono tranne che deboli. I disegni non aiutano a seguire la trama, infatti ho fatto fatica a distinguere un personaggio dall'altro! Gli uomini sembrano tutti uscire dalle finali di Mister Olympia mentre le donne sono tutte palestrate istruttrici di fitness dalle forme vertiginose, il che rende la volontà di creare sotto-trame a carattere sentimentale un azzardo un po' ridicolo. La mia valutazione rimane nel complesso molto positiva, sperando che la prossima stagione veda la luce e sia più concentrata sull'azione che sulle divagazioni.
Bungou Stray Dogs: la "Armed Detective Agency" è un'agenzia investigativa composta da strani personaggi con diversi poteri sovrannaturali e lavora per risolvere casi che molte volte riguardano la mafia portuale, composta a sua volta da inquietanti personaggi anch'essi dotati di poteri. La storia in sé non è particolarmente originale ma il punto forte di questo anime sono proprio i componenti dell'agenzia: protagonisti estremi nei loro diversi modi di essere, i cui rapporti si basano su un equilibrio tanto solido quanto imperscrutabile. Il centro della narrazione è Atsushi, ragazzo cacciato dall'orfanotrofio per motivi che lui stenta a capire e perseguitato da un demone dalle sembianze di tigre. Viene reclutato dall'agenzia senza comprenderne il motivo, per poi scoprire di essere lui stesso il demone che lo perseguita. Quanto appena scritto non è uno spoiler perché succede nel primo episodio. :)
Eccoci dunque giunti in testa alla classifica. Avete trovato finora qualche titolo che ha suscitato la vostra curiosità? Spero di sì. Prima di fiondarvi a scaricare le serie, leggete i vincitori di questa stagione secondo il mio modesto ed inutile parere e date loro assoluta precedenza, non ve ne pentirete!
Sakamoto desu ga: Sakamoto è la personificazione dello SWAG. Tutto in lui è perfetto: è bello, affascinante, atletico, intelligente, disponibile per tutti, carismatico, ha sangue freddo e stile da vendere. Tutte le ragazze gli sbavano dietro e tutti i ragazzi lo invidiano al punto da cercare di metterlo in difficoltà per fargli fare un passo falso, senza mai riuscirci. Lungi dall'essere un personaggio antipatico, Sakamoto è il protagonista di una serie davvero divertente, in cui la sua monolitica ed estrema perfezione fa crescere tutti i personaggi che entrano in contatto con lui in modi molte volte inaspettati. Un anime diverso dai soliti cliché che merita veramente di essere visto, in gran relax.
Mayoiga: il fatto che abbia inserito questo titolo così in alto nella classifica cozza parecchio con la valutazione che ne dà il sito myanimelist.net, in cui quasi 50 mila utenti hanno generato un voto medio di appena 5.83 su 10. Capisco benissimo le loro perplessità, tuttavia mi sono sentito abbastanza trascinato dalla storia da attendere ogni puntata per capirci qualcosa in più.
Un variopinto gruppo di persone odiose in diversa misura parte per un particolare viaggio in pulman: ognuno dei presenti infatti è fuggito dalla propria vita per raggiungere il villaggio Nanaki, un luogo misterioso da leggenda urbana, in cui ricominciare da zero. Non senza peripezie, i molti protagonisti riescono a trovare questo posto fuori da ogni mappa e scoprono che il villaggio è disabitato da almeno un anno. Mentre esplorano i dintorni, qualcuno comincia a sparire e compaiono grossi graffi sugli alberi che circondano il centro abitato. La già precaria armonia del gruppo si rompe completamente nella ricerca degli scomparsi fra strane apparizioni, sospetti incrociati, intricate storie individuali. Il problema fondamentale di questa serie è dato dalla debordante quantità di personaggi e dalla volontà di dare spessore al numero più alto possibile, cercando nel contempo di sviluppare una trama "mistery" in sole 12 puntate. Il risultato è una ricerca spasmodica della suspence, sufficiente ad alimentare la curiosità dello spettatore ma non abbastanza da catturarne l'empatia. La soluzione del mistero lascia tutto sommato un po' di indifferenza rispetto agli eventi che portano a scioglierne i nodi.
Se vorrete guardare Mayoiga, vi lascio subito un avvertimento: per quanto si senta solo all'inizio e alla fine della serie, odierete la canzone dell'ippopotamo!
Joker Game: negli anni immediatamente antecedenti alla seconda guerra mondiale, anche il Giappone sente l'esigenza di creare una rete di intelligence al pari delle altre superpotenze, nonostante l'idea stessa dello spionaggio sia quanto di più disonorevole possibile rispetto al codice dell'esercito imperiale. Il tenente-colonnello Yuuki è più interessato ai risultati che ad astratti princìpi per cui crea la D Agency, un'organizzazione in cui otto uomini vengono addestrati in modo estremo nel fisico e nella mente per potersi infiltrare con successo in varie parti del mondo e trasmettere alla madrepatria qualunque informazione possa creare un vantaggio in uno scacchiere internazionale sempre più rovente. Dopo una puntata introduttiva che presenta i protagonisti, la serie narra le storie di ognuno di loro nei vari scenari in cui si trovano ad operare. Il focus riguarda sempre la più preziosa qualità della spia: il saper manipolare tutto e tutti per raggiungere i propri obiettivi. Joker Game è un anime davvero bello, che non lascia neppure uno spiraglio a qualsiasi sentimento. Non ci sono patrioti pronti a sacrificarsi per la causa ma solo freddi esecutori di ordini che affrontano diverse situazioni estreme grazie a quanto imparato da Yuuki, il più oscuro e misterioso fra tutti i personaggi dell'anime. Niente buoni né cattivi, perché guerra e spionaggio sono molto più crudi e meno poetici di qualsiasi realtà. Insomma, un piccolo capolavoro.
Ed ora, pronti per il vincitore? Credo che la cosa vi stupirà...
Assassination Classroom S2: la prima stagione di questo anime era già finita fra le posizioni più alte delle mie classifiche stagionali in quanto divertente senza essere ripetitivo. Ogni puntata introduceva personaggi e scenette simpatici e riusciva nel difficile intento di non stufare mai. La vera figata però comincia in questa seconda ed ultima stagione: pur mantenendo un sottofondo di ilarità, la storia comincia a cambiare ed assumere sempre più spessore ad ogni episodio. La psicologia dei molti protagonisti si fa sempre più profonda e sfaccettata, la trama si infittisce, il mistero che riguarda l'identità e l'origine di Koro Sensei diventa gradualmente il perno attorno a cui ruota tutta la vicenda. Il rapporto fra gli studenti e fra loro e l'originale insegnante alieno rimane sempre il punto di riferimento, la chiave di lettura di tutta la storia, anche quando sembra fare da semplice contorno ad archi di trama sempre più complessi ed adulti. L'anno scolastico si avvicina alla fine e tutte le forze in gioco spingono sempre di più per uccidere Koro Sensei prima che lui distrugga la Terra. Ma è davvero questo quanto è destinato a succedere? La battaglia dei reietti della terza E si svolge contro le loro stesse debolezze di adolescenti, contro lo stigma sociale imposto dalla scuola, contro la cultura degli adulti che cerca sempre un capro espiatorio. In tutto questo spicca il tentacolare insegnante, il miglior professore che potranno mai avere e da cui imparano tutto: dalle materie scolastiche alle tecniche di assassinio, fino a diventare veramente un gruppo.
Impossibile assistere al finale senza un po' di groppo in gola per un anime che sembrava una divertente stupidaggine e che mi ha sorpreso rivelandosi molto, molto di più.
Anche per questa stagione è tutto, a presto per le recensioni estive!
Gadjet