Che vergogna...
Oggi mi sono svegliato all'alba di mezzodì per recarmi in posta a ritirare un pacco che ci ha messo solo una quarantina di giorni per arrivare da hong kong (ma questa, come si suol dire, è un'altra storia...).
All'ufficio postale sono stato testimone di un caso di bassezza umana come per fortuna mi capita di vedere raramente. La vicenda però era così allucinante che non sono riuscito a trattenermi e per la prima volta in vita mia ho scritto una lettera al Messaggero Veneto.
Qui di seguito copio la lettera in questione:
Buongiorno,
scrivo queste righe per esprimere il mio sdegno per la scena a cui ho assistito stamane (sabato 5 luglio) presso l'Ufficio Postale di Porpetto.
Mentre attendo diligentemente il mio turno, preceduto da una decina di persone, l'addetto allo sportello comunica al cliente servito che sono finiti i soldi per le pensioni. Una signora anziana si alza, si avvicina allo sportello e protesta dicendo che attende da un'ora e mezza e che sarebbe stato il caso di avvertire prima, magari esponendo un cartello. Alle sue rimostranze, l'impiegato ribatte con un secco “lei non mi deve rompere...”. La situazione, prevedibilmente, degenera. Un altro anziano signore, in attesa per lo stesso motivo, ribadisce il fatto che bastava avvertire prima che erano finiti i soldi e si sente dare dell'ignorante. Di fronte ad un contegno tutto sommato dignitoso da parte dei clienti, l'impiegato oppone urla e insulti. Scaglia oggetti al suolo e minaccia di chiudere l'ufficio ed andarsene. Nel frattempo è il turno di una signora che deve spedire una raccomandata. L'addetto comincia a servirla, mentre continua ancora a litigare con il signore anziano. Di punto in bianco interrompe il servizio alla signora, si allontana dalla sua postazione e quando vi fa ritorno sbatte sul vetro il cartello “chiuso”.
La signora, giustamente, minaccia di chiamare le forze dell'ordine.
È il turno del signore anziano di prima, che evidentemente scosso dal trattamento ricevuto si avvicina allo sportello dell'impiegato con cui sta ancora discutendo. Al di là del vetro, quest'ultimo solleva il cartello “chiuso” urlando: “Cosa c'è scritto qua? Sai leggere?”.
Un comportamento del genere non può e non deve restare impunito!
Indubbiamente il lavoro di sportello può essere stressante, e avere a che fare con la gente non è sempre facile. C'è anche da dire che la recente rapina in quell'ufficio postale non ha di sicuro contribuito a creare un clima di lavoro disteso.
Fatte salve queste considerazioni, la condotta dell'impiegato è stata professionalmente ed umanamente ingiustificabile. Mai e poi mai bisognerebbe rivolgersi con tanta maleducazione a chicchessia, e in particolar modo alle persone anziane. In un'azienda privata, un addetto allo sportello che perde le staffe in tal modo non avrebbe una seconda possibilità di farlo.
Saluti