Un minuto di televisione senza video
Ricordo con piacere una storia di Topolino che ho letto molti anni fa, la cui gag iniziale vedeva Pippo fare zapping selvaggio in tv, mescolando spezzoni di frasi dei vari canali per ottenere altre frasi senza senso, ma molto divertenti.
Questo ora mi fa riflettere su come il linguaggio televisivo sia assestato su un "volume" espressivo molto alto. Praticamente si urla sempre, e non intendo il semplice alzare la voce. Le strategie di comunicazione sono volte a trasmettere il maggior numero di informazioni nel minor tempo possibile, e per fare questo veicolano le informazioni attraverso un'emotività tanto forte quanto stereotipata. L'effetto è un appiattimento totale del mezzo. A forza di sentire messaggi così forti, lo spettatore si de-sensibilizza e non riesce più a estrapolare l'elemento informativo dal suo contenitore emozionale.
Ciò permette anche di effettuare esperimenti molto simpatici. :)
Visto che per suscitare emozioni sempre più forti è necessario che la componente audio e quella video del messaggio concorrano a rafforzarsi vicendevolmente, avete mai provato ad ascoltare con attenzione la tv senza guardare lo schermo?
Oggi mi sono seduto a tavola senza occhiali, per cui era assolutamente inutile alzare lo sguardo verso il televisore che avrebbe restituito al mio cervello solo macchie di colore indistinte. Però mi sono messo ad ascoltare, e questo è stato il risultato.
Primo boccone di tagliatelle al pesto.
TV: "Problemi sporadici di stitichezza? Risolvili con [...]!"
Osservo dubbioso il piatto di pasta, chiedendomi se c'è un qualche messaggio subliminale in tutto questo. No, deo gratias non ho problemi di stitichezza, ma preferirei dedicare la mia attenzione alle tagliatelle e non pensare alla stitichezza altrui...
Secondo boccone.
TV: "Avverti sempre un fastidioso prurito intimo? Con Vagisil [...]!"
Sono un ometto, per cui niente pruriti vaginali. Spero di non averne mai! Sento comunque che ora sono le tagliatelle a guardarmi dubbiose...
Terzo boccone.
Parte una musica epica, con tanto di coro dall'intenzione guerriera. Direi quasi Wagneriano. Entra una voce narrante forte, maschile, profonda. Non ricordo cosa dice, ma dal tono sembra determinante, una questione di vita o di morte che solo un vero uomo può capire. L'insieme di voce e musica mi modalizza, mi fa sentire un condottiero sul campo di battaglia. Vittoria o morte.
Poi, alla fine del messaggio, arriva l'oggetto del desiderio, l'oggetto che mi renderà vittorioso in questa battaglia per la giustizia universale, il nuovo, grande, mirabolante, miracoloso... sidro di mela!
SIDRO DI MELA??? Tutta 'sta menata per del sidro di mela? Ma chi è il decerebrato che ha concepito un abominio pubblicitario simile? Chi è il marketing che l'ha approvato? Perché certe persone non vanno a coltivarsele, le mele, e dopo un po' di sano lavoro nei campi non ripensano se il sidro è per "l'uomo che non deve chiedere mai"?
Mentre mi sento pesantemente preso in giro, parte la sigla del TG5.
Ancora un paio di bocconi, e...
...parte un discorso di Bossi. Avete mai provato ad ascoltare Bossi senza vederlo? Senza le folle oceaniche ed esultanti con cui viene sempre ripreso? Senza le bandiere verdi che lo circondano? Senza le foreste di microfoni che gli si parano davanti? Senza qualunque fottuto scenario da quadro di Friedrich che lo faccia sembrare un paladino di sa-dio-cosa o uno che ha capito tutto della vita?
Provate ad ascoltarlo così. Se riuscite a capire cosa dice. Ok, non infieriamo sul fatto che ha avuto problemi seri che inficiano le sue capacità espressive. Ascoltate il significato delle sue parole. Alla fine la domanda che mi sorge spontanea è: "ma valeva veramente la pena che mi sforzassi tanto a decifrarlo?".
Ora, provate ad ascoltarlo e, facendo finta di non sapere che è lui, immaginatevi una faccia. Solo a partire dalla voce.
Seguendo la filosofia celodurista della Lega, uno così dovrebbe essere pestato selvaggiamente e abbandonato sanguinolento in un fosso. Anzi, magari scaricato nella spazzatura napoletana, che fa più audience. Invece è un leader. un leader, vi rendete conto? Dal punto di vista comunicativo, seguirei più volentieri in battaglia quello della pubblicità del sidro. In fondo Bossi, anche nei suoi anni migliori, non ha mai avuto la voce così profonda e vellutata...
Partono poi le note del celebre "Va, pensiero", che la Lega si è scelta come inno. Riflettiamo: ma a qualcuno di voi piacerebbe cantare come inno un testo per ebrei esuli? Questo presupporrebbe l'assenza di una patria che ci accolga amorevolmente o per cui combattere. Una distanza imposta da una sconfitta. Oltre a questo, c'è da dire che quest'aria è stata uno dei simboli del Risorgimento italiano, musicata da un convinto assertore dell'unità nazionale. Altro che federalismo. Mi immagino Verdi che scava a trivella nella propria tomba.
Ormai le tagliatelle sono finite e comincio a mangiare la verdura, pensando che le fibre fanno bene contro la stitichezza. Ho come la sgradevole impressione che la tv abbia cercato di infilare nella mia testa pensieri non miei, offrendomi prontamente delle conclusioni non mie. Mi sento vagamente manipolato...
...ah, già, la televisione serve proprio a quello...
:)
Gadjet
Commenti
contact details though?
RSS feed dei commenti di questo post.